Io, Robot (I, Robot)
Regia: Alex Proyas; soggetto liberamente tratto da l libo omonimo di : Isaac Asimov; sceneggiatura: Jeff Vintar, Akiva Goldsman interpreti: Will Smith, Bridget Moynahan, Alan Tudyk, James Cromwell, Bruce Greenwood, Adrian Ricard, Chi McBride, Jerry Wasserman, Fiona Hogan, Peter Shinkoda; produttori: John Davis, Topher Dow, Wyck Godfrey, John Kilkenny, James Lassiter, Laurence Mark, Steven R. McGlothen, Anthony Romano, Michel Shane, Will Smith; musica: Stephen Barton, Marco Beltrami, Stevie Wonder; fotografia: Simon Duggan; montaggio: Shawn Broes, William Hoy, Richard Learoyd, Armen Minasian; ricerca attori: Juel Bestrop, Coreen Mayrs, Jeanne McCarthy; scenografo: Patrick Tatopoulos; direttore artistico: Chris August Helen Jarvis; arredatore: Lin MacDonald; costumi: Liz Keogh, Elizabeth Palmer; società produttrici: 20th Century Fox, Davis Entertainment, Laurence Mark Productions Canlaws Productions, Mediastream Vierte Film GmbH & Co., Vermarktungs KG, Mediastream Vierte Productions GmbH, Overbrook Entertainment; nazionalità: USA; anno di edizione: 2004; durata: 115. |
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Io, Robot individua una serie di racconti scritti da Isaac Asimov (1920 – 1992) fra la metà degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. Sono storie legate ai famosi tre principi della robotica, ideati dallo scrittore e presto diventati una sorta di norma universale per il mondo delle macchine umanoidi, Questo non solo a livello letterario. Le tre leggi, apparentemente semplici, dicono: 1) Un robot non può fare male ad un essere umano o consentire che gli sia fatto del male causa il suo mancato intervento. 2) Un robot deve obbedire agli ordini formulati dagli umani tranne che questi contraddicano la prima regola. 3) Un robot deve proteggere se stesso, ma ciò non può contraddire né la prima né la seconda legge. Partendo da queste tre norme, più che dai racconti asimoviani, il regista Alex Proyas (The Crow, 1994 - Dark City, 1998) ha realizzato Io, robot. Il film è la negazione della complessità e del fascino di quel filone di fantascienza anticipatrice di cui il grande scrittore è stato un maestro. La trama racconta di un poliziotto, scettico sull’uso dilagante dei robot, che si vede affidare l’inchiesta per il suicidio, tale sembra ad una prima impressione, di un anziano scienziato. Naturalmente le cose non sono così semplici e dietro il gesto autodistruttivo appare ben presto una volontà omicida. Il film lascia il passo, dopo le primissime sequenze, alla solita carrellata d’effetti speciali, neppure troppo spettacolari. Utilizza, un attore, Will Smith particolarmente inespressivo, preferisce revolverate e catastrofi al posto di ragionamenti e riflessioni. Un brutto film da evitare con cura. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |