In linea con l'assassino (Phone Booth)
Regia: Joel Schumacher; sceneggiatura: Larry Cohen; interpreti: Colin Farrell, Forest Whitaker, Radha Mitchell, Katie Holmes, Kiefer Sutherland; montaggio: Mark Stevens, musiche: Harry Gregson-Williams; scenografia: Andrew Laws; fotografia: Metthew Libatique; società di produzione: Fox 2000 Pictures, Zucker/Netter; nazionalità Usa; anno di produzione: 2002; durata 81min. |
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Capita di rado, ma accade che il cinema americano riesca a sorprenderci. Avevamo conosciuto Joel Schumacher all’epoca in cui suscitò un mare di polemiche dirigendo Michael Douglas in Un giorno d’ordinaria follia, storia di un tranquillo mezze maniche che, commette una serie di delitti per rabbia. Si disse che era un film fascista che esaltava la violenza e il militarismo. Confessammo che anche noi n’eravamo un po’ convinti. Ecco ora arrivare, dopo i supercolossi Il cliente, Batman & Robin e altri grandi film, una piccola produzione che sprizza intelligenza e gusto per il cinema come pochi. Un pubblicitario da quattro soldi, uso disprezzare e sfruttare tutti quelli che gli capitano a tiro, si chiude in una cabina telefonica per telefonare all’amante. Ha appena chiuso la comunicazione quando l’apparecchio si mette a suonare, risponde e per lui inizia un incubo. Un cecchino appostato ad una delle molte finestre che si affacciano sulla strada gli dice che se chiuderà la comunicazione lui gli sparerà. E’ una specie di vendicatore dei torti subiti dalla società che vuole costringerlo a confessare pubblicamente i suoi vizi e le sue colpe. Il film è girato in pratica in un suolo luogo con Colin Farrell in campo dal primo all’ultimo minuto eppure tiene con il fiato sospeso ben più di molti altri film fracassoni ed imbottiti d’effetti speciali. Per tacere del discorso lucido e umanamente forte sulla mercificazione della via. Un film molto bello, uno di quelli che ci riconciliano con il migliore cinema americano. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |