Impostor
Regia: Gary Fleder; soggetto: dal racconto omonimo di Phillip K. Dick (1953); sceneggiatura: Caroline Case, Ehren Kruger, Mark Protosevich, Scott Rosenberg; interpreti: Gary Sinise, Madeleine Stowe, Vincent D'onofrio, Mekhi Phifer, Tony Shalhoub, Tim Guinee, Jack Truman; nazionalità USA, anno di edizione: 2002, durata: 95 minuti. |
|
Philip K. Dick, uno dei più grandi autori di “fantascienza morale”, ha scritto “Impostore” nel 1953, in piena guerra fredda e quando ancora non si era spento l’eco della famigerata caccia alle streghe, lanciata dal senatore utraconservatore Joseph McCarthy contro chiunque fosse in sospetto d’essere progressista. Un testo in cui la fantascienza diventa metafora di quanto accade oggi. Siamo nel 2079 e la terra, ridotta a regime unico e autoritario, è in lotta con l’esercito di Alpha Centauri, una situazione drammatica in cui sembra che tutto sia permesso al fine di scovare agenti del nemico. In questo clima uno scienziato che ha inventato l’arma capace di vincere gli alieni, è sospettato di essere un androide - bomba centuarino, da qui persecuzioni a non finire. E' un tema che ricorda quello di un altro film tratto da un racconto di questo scrittore: “Balde Runner” di Ridley Scott (1982). Gary Fleder (Non dire una parola – 2001; Cose da fare a Denver quando sei morto, 1995) ha girato questo film come un mediometraggio di 30 minuti da inserire in un film ad episodi "La trilogia degli anni della luce". Una volta finito, i produttori hanno voluto trasformarlo in film vero e proprio. E' un'opera molto ben costruita, ma che utilizza solo in parte le suggestioni contenute nella pagina scritta. Dopo i primi dieci minuti il regista si preoccupa soprattutto di costruire la solita storia dell’uomo solo. Lo spettacolo c’è, ma resta la delusione per ciò si sarebbe potuto trarre da questa bella storia. |
|
Valutazione: 1 2 3 4 5 |