Febbre da cavallo – La mandrakata.

Regia: Carlo Vanzina; sceneggiatura: Enrico Vanzina, Carlo Vanzina; interpreti: Gigi Proietti, Rodolfo Laganà, Carlo Buccirosso, Nancy Brilli, Andrea Ascolese, Enrico Montesano; fotografia: Claudio Zamarion; montaggio: Luca Montanari; scenografia: Tonino Zera; costumi: Marina Maruccia; musica: Franco Bixio, Fabio Frizzi, Vince Tempera; produttore: Guglielmo Arié; produzione: Solaris Cinematografica, Warner Bros. Italia, International Video 80; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2002; durata: 105'.

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Nel 1976 Stefano Vanzina, in arte Steno, diresse Febbre da cavallo, una classica “commedia italiana” che intrecciava truffe fantasiose a passione per le scommesse ippiche. Ventisei anni dopo, suo figlio Carlo ci riprova utilizzando un paio d’attori già presenti nel vecchio film, Luigi Proietti ed Enrico Montesano, e ponendo l’accento sulla parte farsesca. Tutto ruota, oltre che sulla passione per i quadrupedi in corsa, su una serie di truffe organizzate da un quintetto d’imbroglioni di piccolo calibro. Se il film del 1976 rimane nel ricordo come una delle tappe non banali di una stagione ricca di grandi film e d’incredibili porcherie, questa nuova produzione ha quasi solo difetti: sceneggiatura inesistente, interpreti svogliati, dialoghi banali, regia penosa. Spesso ci si chiede perché il nostro cinema continua a dibattersi in una gravissima crisi economica e creativa. Film come questo offrono una risposta completa e convincente.

 
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