Elephant

Regia: Gus Van Sant; sceneggiatura: Gus Van Sant; interpreti: Alex Frost, Eric Deulen,  John Robinson,  Elias McConnell, Jordan Taylor, Carrie Finklea, Nicole George; Larry Laverty; produttori: Jay Hernandez, Diane Keaton, J.T. LeRoy, Bill Robinson, Dany Wolf; fotografia: Harris Savides; montaggio: Gus Van Sant; ricerca attori: Mali Finn, Danny Stoltz; direttore artistico: Benjamin Hayden; società di produzione: Blue Relief Productions Fearmakers Studios, HBO Films, Meno Films, Pie Films; nazionalità: USA; anno di produzione: 2003; durata: 81 min.

URL: http://www.imdb.com/title/tt0363589/
URL: http://www.elephantmovie.com/
TRAILER

Il problema della violenza nelle scuole americane è tanto grave che in alcune di esse sono stati installati metal detector a cui gli allievi devono sottoporsi prima d’entrare in classe. Già Michael Moore, con il suo Un bowling for Colombine (Un bowling a Colombine), aveva parlato di una fra le varie stragi compiute in un edificio scolastico da studenti armati. Gus Van Sant ritorna in tema con Elephant (Elefante), Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, in cui segue con occhio freddo un massacro che ha per sfondo le aule e i corridoi di un liceo americano per opera di due studenti omosessuali che, armati e vestiti come militari d’assalto entrano nella scuola e abbattano quanti capitano loro a tiro. Il film ha suscitato animate discussioni ed una di quelle opere destinate a dividere gli spettatori. A molti non è piaciuta l’identificazione fra omosessuali e assassini, che arriva, per giunta, da un autore dichiaratamente gay. Ad altri ha dato fastidio la freddezza con cui il regista osserva il massacro, senza alcuna presa di posizione morale. Il film è girato con grand’abilità e la sceneggiatura incrocia magistralmente i destini di vari personaggi. Ciò che convince meno è lo sguardo distante su cui si regge il progetto. Non si tratta di pretendere posizioni moralistiche, ma di fornire qualche ragione in più a tanta efferatezza. Il regista, invece, sembra distaccarsi da ciò che rappresenta, quasi non si trattasse di suoi simili, bensì di una specie animale che lui sta studiando dall’esterno.

 
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