Concorrenza sleale
Regia: Ettore Scola; sceneggiatura: Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Ettore Scola, Silvia Scola; costumi: Odette Nicoletti; costumi: Luciano Ricceri; musica: Armando Trovatoli; montaggio: Raimondo Crociati; fotografia: Franco Di Giacomo; effetti speciali: Fabrizio Storaro; interpreti: Diego Abatantuono, Simone Ascani, Antonella Attili, Claudio Bigagli, Jean-Claude Brialy, Sergio Castelletto, Sandra Collodel, Gérard Depardieu, Walter Dragonetti, Augusto Fornari, Elio Germano, Sabrina Impacciatore, Eliana Miglio, Rolando Ravello, Claude Rich, Gioia Spaziani, Anita Zagara; nazionalità Italia - Francia, anno di produzione 2001; durata: 110'. | |
Concorrenza sleale Italia fine anni trenta. In una via romana, vicino a Piazza San Pietro, ci sono due negozi, uno accanto all'altro. Il primo è la sartoria di Umberto Melchiorri, un artigiano con qualche pretesa di raffinatezza, l'altro è il merciaio ebreo Leone Simeoni, che sta sfruttando con successo la nascente abitudine di comperare i vestiti già confezionati. Ovvio che fra i due non corra buon sangue e i battibecchi siano quotidiani. Il 6 maggio 1938 è il culmine della visita di Hitler a Mussolini, lo stesso giorno che fa da sfondo a "Una giornata particolare", altro grande film di Ettore Scola. Dopo quel momento nulla è più come prima. Il Duce, spinto dall'alleato nazista, accelera la promulgazione e l'applicazione delle leggi razziali: agli ebrei è vietato possedere apparecchi radio, esercitare professioni e mestieri, avere domestici ariani, frequentare le stesse scuole dei cristiani. La concorrenza fra i due commercianti si trasforma in solidarietà e il sarto inizia a capire l'orrore di cui è partecipe e che ha contribuito a costruire con la sua quotidiana acquiescenza. Troppo tardi, privato del negozio, cacciato di casa Leone parte con tutta la famiglia per il Ghetto, prima tappa di un calvario che per molti di loro terminerà davanti alla porta della camera a gas. Ettore Scola ha diretto uno dei suoi film più belli, un'opera dolente in cui le rarissime tracce di commedia, alcune figure bozzettistiche laterali, arrivano persino a stridere con un racconto morale che vale per l'oggi ancor più che per l'ieri. Non colpisce tanto la necessaria e doverosa riflessione sul dramma dello sterminio, quanto il richiamo forte, stilisticamente perfetto, accorato alle responsabilità di chi costruisce l'orrore semplicemente stando a vedere, accettando, giorno dopo giorno, il crescere dell'abominio, l'erigersi di un muro della vergogna fatto piccolissimi pezzi, ciascuno dei quali sembra fastidioso, ma facilmente digeribile. Il film è immerso in un colore patinato dal tempo e interpretato con grande sensibilità dia Diego Abatantuono e Sergio Castelletto. |
|
Valutazione: 1 2 3 4 5 |