Come se fosse amore

Regia: Roberto Burchielli; sceneggiatura: Claudio Rufus Nocera, Alessandra Torre, Nicola Alvau; fotografia: Marcello Montarsi; montaggio: Paolo Sbrango Marzoni; scenografia: Stefano Giambanco; costumi: Ester Marcovecchio, Roberta Beolchini; musica: Fabrizio Pippo Lamberti produttore: Beppe Caschetto; produzione: Medusa Film, I.T.C. Movie; interpreti: Fabrizio Pippo Lamberti, Claudio Rufus Nocera, Michelangelo Pulci, Chiara Muti, Gino Paoli, Alessandro Bianchi; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2001; durata: 88 min.

URL: http://www.medusa.it/comesefosseamore/
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Il pubblico italiano non ha mai amato il musical nazionale. I casi di film di questo tipo che hanno ottenuto in certo successo, si contano sulla punta delle dita o riguardano stagioni particolari. Il primo merito da segnalare nella proposta dell’esordiente Roberto Burchielli è quella di avere accettata una sfida non facile. Sfida vinta sia sul piano della confezione sia su quello dell’originalità dello stile. Partendo da consolidate esperienze televisive, maturate in ambito Mediaset (Striscia la notizia, La macchina del tempo, Paperissima), il regista riesce a metter assieme un film che, pur senza negare espedienti tipicamente televisivi – primissimi piani, set color pastello, esterni che sembrano interni – approda ad un prodotto nettamente cinematografico. In casi come questi trama e racconto sono semplici pretesti, ciò che conta è il ritmo delle sequenze e la qualità delle musiche. Le prime, pur senza assurgere a livelli hollywoodiani, si collocano ad un buon livello qualitativo. Se seconde sono mescolare con gusto, secondo lo stile consueto dei Cavalli Marci e rafforzate dall’apporto decisivo di Gino Paoli, in veste sia d’attore che di cantante. In conclusione, un film piacevole, ricco di citazioni cinefile, ben fatto e collocato in un genere assai poco frequentato. Non è poco.

 
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