Cantando dietro i paraventi
Regia: Ermanno Olmi; sceneggiatura: Ermanno Olmi; fotografia: Fabio Olmi; montaggio: Paolo Cottignola; interpreti: Jun Ichikawa, Bud Spencer, Camillo Grassi, Davide Dragonetti, Sally Ming Zeo Ni, Yang Li Xiang; produttori: Luigi Musini, Tom Rosenberg; produzione: Cinemaundici, Rai Cinema, Pierre Grise Productions, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Lakeshore Entertainment; paese: Italia; anno: 2003; durata: 100 min. |
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Un pirata è ucciso dai suoi finanziatori delle sue imprese. La vedova ne prende il posto e scorrazza nei mari della Cina dando prova di ferocia e non risparmiando neppure i vascelli imperiali. L’imperatore è preoccupato e le manda contro una possente flotta, comandata da un suo cugino. Quando questi intrappola i battelli corsari, anziché assalirli invia un volo d’aquiloni come segno di gentile richiesta di resa. La donna cede e si consegna. Tutto questo è narrato sul palcoscenico di un bordello da un narratore – un rinato Bud Spencer - che racconta gli eventi con forte accento spagnolo. Per Cantando dietro i paraventi Ermanno Olmi prende spunto da numerose fonti letterarie: Omero, Shakespeare, Brecht, Borges, Yuentze Yunglun (che mise in versi questa la storia nel 1830). Lo fa per costruire una favola metaforica contro la guerra e i potenti “che fanno leggi per autoassolversi”. Il film ha una struttura composita in cui l’oggi s’intreccia con il fantastico, l’apologo, con l’immagine realistica. Il risultato è un mosaico accorato, bello, doloroso e poetico, che inclina più sul versante de Il mestiere delle Armi (2001), che non su quello de Il posto (1961). Il sentire cattolico del regista – Olmi ha diretto le riprese televisive dell’apertura dell’Anno Santo – si traduce in un anelito laico alla pace, temperato da un lucido pessimismo. Ci dice che solo nella cultura c’è scampo alla barbarie del mondo, ma che i barbari hanno il potere e la brutalità delle armi. Come disse il Presidente Allende, prima di essere ucciso dai militari golpisti di Pinochet: loro hanno la forza, ma non la ragione. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |