Broken Flowers
Regia: Jim Jarmusch; sceneggiatura: Jim Jarmusch; interpreti: Bill Murray, Julie Delpy, Heather Simms, Brea Frazier, Jarry Fall, Korka Fall, Saul Holland, Mark Webber, Zakira Holland, Lee Wilson, Jeffrey Wright, Meredith Patterson, Jennifer Rapp, Nicole Abisinio, Ryan Donowho, Alexis Dziena, Sharon Stone, Frances Conroy, Christopher McDonald, Dared Wright; produttori: Jim Jarmusch, Victoria Katz, Jon Kilik, Stacey E. Smith, Karen L. Thorson; musica: Mulatu Astatke; fotografia: Frederick Elmes; montaggio: Jay Rabinowitz; scenografo: Mark Friedberg; arredatore: Lydia Marks; costumi: John A. Dunn; società produttrici: Bac Films, Focus Features; nazionalità: USA; anno di edizione: 2005; durata: 106 min. |
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In Broken Flowers (Fiori appassiti), di Jim Jarmusch, un maturo Don Giovanni, ricco pensionato di un’azienda di computer, riceve una lettera in cui un’anonima ex- amante gli confessa di avere avuto un figlio da lui. Spinto da un vicino di casa, intrigante e con la mania del poliziotto dilettante, parte alla ricerca delle quattro donne che possono nascondersi dietro la missiva. È l’occasione per una riflessione sul passato e sull’attuale solitudine di una ricca borghesia americana, ma è anche un modo per riguardare le molte strade e i non pochi fallimenti cui è approdata la generazione dei fiori. Il titolo allude evidentemente a questo, e il film lo testimonia con l’approdo a cui sono giunte le varie donne che il maturo seduttore incontra: la sessualità trasformata in oggetto di consumo, il successo economico pagato con la castrazione della fantasia, l’approdo omosessuale unito a un lavoro stupido, l’emarginazione accettata come modello di vita. Il film non offre soluzioni; non sapremo, con certezza, chi ha scritto la lettera, se essa costituisce uno scherzo crudele o incarna un grido di dolore. Il regista costruisce l’opera attorno alla personalità di Bill Murray, qui più bravo che mai, come esempio di un’anzianità che scopre di aver sprecato la vita: ha ottenuto molte cose, ma nulla di veramente importante e duraturo. Usando l’abituale impasto di stranezza, ironia e violenza, Jim Jarmusch ci consegna un film straordinario, bello, commuovente e, cosa che non guasta, foriero di riflessioni e utili spunti amari. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |