Blade II

Regia. Guillermo del Toro; soggetto e sceneggiatura Timothy Bradstreet, Mike Mignola, Marv Wolfman, Gene Colan, interpreti: Wesley Snipes, Kris Kristofferson, Ron Perlman, Leonor Varela, Norman Reedus, Thomas Kretschmann, Luke Goss, Matt Schulze, Danny John-Jules, Donnie Yen, Karel Roden, Marit Velle Kile, Tony Curran, Daz Crawford, Santiago Segura, Xuyen Valdiva, Tu Valdivia, Marek Vasut, Pete Lee-Wilson, Paul Kasey, Andrea Miltner, Ladislav Beran, Jirí M. Sieber, Jamie Wilson; produttori: Robert Bernacchi, Michael De Luca, Jon Divens, Toby Emmerich, Peter Frankfurt, David S. Goyer, Lynn Harris, Andrew J. Horne, Stan Lee, Patrick J. Palmer, Wesley Snipes; musica originale: Marco Beltrami, Danny Saber, Buck Sanders,; fotografia: Gabriel Beristain; montaggio: Peter Amundson, Lionel Johnson; ricerca attori: Nancy Bishop, Nancy Foy, Jeremy Zimmerman; scenografo: Carol Spier; direzione artistica: Elinor Rose, Galbraith Jaromir, Svarc James F. Truesdale; allestimento set: Jeffrey Kushon, Peter P. Nicolakakos; costumi: Wendy Partridge; trucco: Clifford Booker, Jeanette Freeman, Steve Johnson, Tomás Kuchta, Marese Langan; produzione: Amen Ra Films,  Imaginary Forces, Justin Pictures, Milk & Honey, New Line Cinema; nazionalità USA; anno di edizione: 2002; durata: 116.

URL: http://us.imdb.com/Title?0187738
URL:http://www.blade2.com/
TRAILER

E’ abbastanza raro che le “seconde puntate” di un film abbiano maggior successo dell’originale o che costituiscano un passo avanti dal punto di vista stilistico o culturale. Il personaggio interpretato da Wesley Snipes in “Blade” (1998), diretto da Stephen Norrington, ritorna in questo “Balde II”, firmato dallo specialista dell’horror - fantastico Guillermo del Toro (Cronos, 1993). Tutto ruota attorno a Blade, un nero mezzo vampiro, mezzo umano, creato da Marv Wolfman e Gene Colan. Il nostro eroe si mette alla testa di una crociata contro un esercito dei vampiri che vogliono distruggere gli umani. In questo secondo episodio non si discosta dal primo; c’è qualche briciola d'intreccio in più, ma nulla d’essenziale. Il film gioca le sue carte migliori su una miscela di generi che vanno dal fantastico classico – ad essere generosi si potrebbe risalire sino al Nosferatu (1922) espressionista di F.W. Murnau – al western, alla fantascienza. Un miscuglio che preferisce gli scontri e riduce a zero le psicologie, fa leva su un montaggio ossessivamente veloce a scapito della storia. Uno di quei film che si dicono visuali, ma che di costrutto ne hanno ben poco.

 
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