Regia: Woody Allen; sceneggiatura: Woody Allen; interpreti: Woody Allen, Jason Biggs, Stockard Channing, Danny DeVito, Jimmy Fallon, Diana Krall, Christina Ricci, Carson Grant, Anthony Arkin, Glenn Close, Kenneth Edelson, Adrian Grenier; produttori: Letty Aronson, Charles H. Joffe, Benny Medina, Helen Robin, Jack Rollins, Stephen Tenenbaum; Fotografia: Darius Khondji; montaggio: Alisa Lepselter; ricerca attori: Laura Rosenthal, Juliet Taylor; scenografo: Santo Loquasto; direzione artistica: Tom Warren; arredatore: Regina Graves; costumi: Laura Jean Shannon; società di produzione: Canal+, DreamWorks SKG, Granada Film Productions, Gravier Productions, Perdido Productions; nazionalità: USA - Francia; anno di produzione: 2003; durata: 108 min
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Anything Else di Woody Allen è il classico titolo da ultima parte della carriera di questo regista e attore, periodo in cui, dopo i clamorosi insuccessi commerciali di una serie di opere molto costose, si è rifugiato nelle accoglienti braccia di Steven Spielberg che gli ha consentito di produrre film più vicini al suo modo di sentire, ma anche in grado di promettere buoni incassi presso quel pubblico europeo che ha fatto il successo di questo regista. N’è nato un prodotto molto vicino al migliore Woody Allen e ricco d’elementi di possibile successo: divi sulla cresta dell’onda, taglio sentimentale, lieto fine. E’ una proposta in bilico fra il realmente originale e la confezione di lusso. La storia del rapporto nevrotico fra un giovane scrittore e un autore maturo, ossessionato dal ricordo dell’olocausto e della discriminazione antisemita, ha per sfondo una serie di relazioni erotiche e sentimentali lette in modo molto simpatico, ma poco originali rispetto alla filmografia di quest’autore. Un bel film, ma non un’opera nuova.
