Regia: Roberta Torre; sceneggiatura: Roberta Torre, interpreti: Andrea Di Stefano, Donatella Finocchiaro, Mario Pupella, Erasmo Lobello, Toni Gambino, Matteo Gulino; fotografia: Daniele Ciprì; montaggio: Roberto Missiroli; scenografia: Enrico Serafini; costumi: Enrico Serafini; musica: Andrea Guerra; produttore: Rita Rusic, Lierka Rusic; produzione: Rita Rusic Company, Movieweb; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2002; durata: 95'.
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Angela Angela è la moglie di un grossista di droga nella Palermo alla fine anni ottanta. Vive ne’’agiatezza e copre la sua vera fronte di guadagno gestendo un negozio di calzature che funziona anche da quartier generale della bada del marito. Tutto sembra filare liscio, nonostante una certa insoddisfazione della donna che gioielli e regali non placano. L’intoppo arriva con i begli occhi di un “picciotto”, con fama di sciupafemmine, che il capobanda assume come tuttofare. Fra i due scoppia un’irrefrenabile passione che gli infierenti sfruttano quando arrestano l’intera banda. Una volta rimessa in libertà la donna, nel frattempo tripudiata dal marito, si rimette con l’amante. Proprio quando stanno per fuggire assieme, l’uomo scompare, probabilmente vittima di uno dei tanti casi di “lupara bianca”. Roberta Torre abbandona il mondo musical – fantastico che ha segnato i suoi primi film per immergersi nell’analisi psicologica. Angela, infatti, è più una straordinaria storia d’amore che non un quadro della via di mafia, anche se non mancano note interessanti su una criminalità che diventa modo ordinario di vita. La regia guarda con freddezza l’intera vicenda, usa immagini e sequenze che, tranne il finale, sembrano tratte da un documentario o da un servizio televisivo. Il risultato è un film maturo, straordinario nella lucidità dello sguardo, precisione dell’analisi psicologica. Meriti a cui l’attrice Donatella Finocchiaro offre un contributo decisivo.
