Alle cinque della sera (Panj é Asr)
Regia: Samira Makhmalbaf; sceneggiatura: Mohsen Makhmalbaf, Samira Makhmalbaf; interpreti: Agheleh Rezaie, Abdolgani Yousefrazi, Razi Mohebi, Marzieh Amiri; produttori: Siamak Alagheband, Mohsen Makhmalbaf; musica originale: Mohammad Reza Darvishi; fotografia: Ebrahim Ghafori, Samira Makhmalbaf; montaggio: Mohsen Makhmalbaf; società di produzione: Bac Films, Makhmalbaf Film House, Wild Bunch; nazionalità: Iran - Francia; anno di produzione: 2003; durata: 105 min. |
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Samira Makhmalbaf è figlia di Mohsen, un autore di punta del cinema iraniano; ha solo 23 anni, ma si è già affermata a livello internazionale avendo diretto tre film di grande forza, uno dei quali, Lavagne (2000), è uscito anche in Italia. Panj è Asr (Alle cinque del pomeriggio), premio speciale della giuria all’ultimo Festival di Cannes, racconta una storia minima, quella di una famiglia tradizionalista afgana, composta di un padre – padrone, una nuora e una figlia, su cui si riflettono molte delle contraddizioni morali e religiose che segnano il paese. La figlia vorrebbe studiare e sogna di diventare presidente della repubblica, la nuora tenta, senza riuscirci, di salvare dalla morte per fame il bimbo che sta allattando, l’anziano si attacca ostinatamente alle regole più rigide dell’Islam, finendo travolto, con le sue donne, dalla miseria. E’ un film apparentemente solare, in realtà cupo, che ha come scenario un panorama di rovine in cui si accampa una miriade di disgraziati, in lotta perenne per la sopravvivenza. La regia racconta questa tragedia familiare con toni piani e ampi riferimenti allo stile che possiamo definire: neorealismo versione terzomondista. E’ uno stile che rende ancora più drammatico uno scenario già di per sé terribile. E’ un film non perfetto – ci sono almeno due finali, la descrizione delle speranze della figlia e del bigottismo del padre sono troppo insistite – ma che colpisce gettandoci in faccia di che cosa si nutrano i sogni di potenza neocoloniali e quale distanza passi fra la civiltà dei paesi ricchi e le condizioni di quelli poveri. Durante le riprese del film la sorella di Samira, Hana, ha girato un documentario veramente straordinario, s'intitola Lezate Divanegi (Il piacere della follia) ed è stato uno dei pezzi forti della Settimana Internazionale della Critica di Venezia. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |