Alexander
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I film d’Oliver Stone muovono sempre su due binari stilistici: un gusto barocco, sovrabbondante per le immagini e un’una fortissima attenzione per l’analisi psicologica delle personalità dei protagonisti, meglio se grandi personaggi. Si era già notato nei suoi due film dedicati ai presidenti USA, JFK (1991) e Nixon (1995), e in quello dedicato al gruppo The Doors (1991). Sono le stesse linee principale che segnano questo supercolosso dedicato ad Alessandro Magno, (Alexander), il condottiero macedone, salito al trono nel 332 avanti cristo a soli vent’anni e che fu l’artefice di una grandiosa impresa militare che lo portò alla conquista della Grecia, l’Egitto, la Persia e parte dell’India. Morì trentatreenne a Babilonia, colpito da una misteriosa malattia o, forse, avvelenato. Oliver Stone avvicina il personaggio muovendo su due linee: una lettura freudiana dei suoi rapporti con la madre e con il suo amante più noto, Efestione. Il tutto immerso in scenari grandiosi e barocchi, degni di un lussuoso melodramma. In mezzo a questo materiale non mobilissimo alcune perle di cinema, come la lunga sequenza della battaglia di Gaugamela (331 a.c.) e lo sconto con gli elefanti nella guerra indiana. Sono questi i momenti in cui il regista rivela un genio cinematografico spesso sepolto sotto troppi orpelli e ridondanze. Nuoce al film, per certo veri pregevole anche un’infelice scelta d’attori (Angelina Jolie, Val Kilmer, Colin Farrell) troppo hollywoodiani perché reggano i ruoli mediterranei ed orientali. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |