Regia: Shohei Imamura; soggetto: da un racconto Yo Henmi; sceneggiatura: Shohei Imamura, Daisuke Tengan, Motofumi Tomikawa; interpreti: Koji Yakusho, Misa Shimizu, Mitsuko Baisho, Mansaku Fuwa, Isao Natsuyagi, Uomi Yukiya Kitamura, Hijiri Kojima, Toshie Negishi, Sumiko Sakamoto, Taka Gataru Kanaru, Mickey Curtis, Takao Yamada, Katsuo Nakamura, Kazuo Kitamura; musica: Shinichirô Ikebe; fotografia: Shigeru Komatsubara; montaggio: Hajime Okayasu; scenografia: Hisao Inagaki; suono: Department Kenichi Benitani; nazionalità: Francia/Giappone, anno di produzione: 2001; durata: 119 minuti.
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Un manager di mezz’età è licenziato e abbandonato dalla moglie. Su consiglio di un amico và nella penisola di Noto, alla ricerca di una casa da cui si può vedere un ponte rosso, pellegrinaggio che dovrebbe servire per scacciare la malasorte. Una volta arrivato sul posto, conosce la donna che abita la casa, una misteriosa ragazza il cui corpo contiene un'incredibile quantità d'acqua tiepida che è espulsa ogni volta che eccita. La poveretta si vergogna di questa sua facoltà, ma l’uomo saprà amarla e farla godere appieno di questo dono. Shohei Imamura, maestro del cinema giapponese e uno fra gli autori più affermati del cinema contemporaneo, firma, alla verde età di 78 anni, uno dei più lucidi e poetici apologhi sulla repressione della meraviglia delle donne. Un film più importante di tante opere femministe più gridate che sofferte. Il quadro che questo poeta del cinema fa della condizione femminile, umiliata e meravigliosa, ha una forza e una modernità sconvolgenti. Il tutto percorso da una robusto filone ironico e la cosa non guasta.
