8 donne (8 femmes)
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Francia di provincia, fine degli anni cinquanta. Otto donne si ritrovano in una villa signorile che è isoalta dal mondo causa una tormenta di neve. Al primo piano il cadavere di un uomo, marito di una e amante di un’altra, padre di una giovane e vi dicendo. Chi lo ha ucciso? Il luogo è quasi unico - la grande sala a pianterreno - i sospetti incrociati, i misteri che, via via si svelano, coinvolgendo tutte le protagoniste. E’ un giallo classico condotto con grande abilità ironia e intelligenza. Pregevole la scelta di far cantare, ogni tanto, le varie protagoniste, quasi si fosse in un musical, e il finale in cui le otto attrici salutano gli spettatori quasi avessimo assistito ad uno spettacolo teatrale. François Ozon licenzia un film delicato, piacevole, persino sorprendente. Le protagoniste sono bravissime, tanto da aver meritato un premio colletto all’ultimo festival di Berlino. E’ una prova di stile e abilità come sempre si richiede quando si gira in piccoli spazi e in pochi luoghi. Il regista l’affronta e la vince con sicurezza. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |